martedì 30 agosto 2016

Treia. Il nostro concittadino Antonio Pettinari riconfermato alla carica di Presidente della Provincia di Macerata


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Ho scritto ad Antonio Pettinari per congratularmi con lui per l'avvenuta riconferma alla carica di Presidente della Provincia di Macerata. 

Ho voluto compiere questo gesto di cortesia non soltanto perché siamo concittadini, entrambi abitanti di Treia, ma perché avevo già votato per lui alle precedenti elezioni amministrative e non mi sono pentito, anzi ho trovato che egli durante il suo mandato abbia svolto un buon lavoro e che quindi meritava di essere riconfermato. 

Mi è piaciuta poi una sua dichiarazione: “Il nostro Ente si chiama Provincia di Macerata e solo se verranno approvate le modifiche costituzionali volute dal governo Renzi si chiamerà “Area vasta”. Certo noi maceratesi, del capoluogo e dei paesi limitrofi ci riconosciamo nella nostra Provincia e non in una generica “Area vasta”, ed avrei preferito che la rielezione di Pettinari fosse avvenuta nei modi della Democrazia diretta, attraverso il voto popolare, e non attraverso la “democrazia indiretta” ai punti. Ma dobbiamo accontentarci -per ora- almeno di aver visto riconfermato il risultato della volontà popolare precedentemente espressa. 

Pessima figura in questa competizione ha fatto la direzione del PD regionale e provinciale che aveva indicato un candidato altro, una certa Formica, in alternativa ad Antonio Pettinari (nel 2011 appoggiato dallo stesso PD, in competizione con l'allora presidente defenestrato Franco Capponi). Forse il PD pensava di avere tutti gli assi nella manica, avendo al governo un suo esponente, il rottamatore Renzi, alla Regione Marche il Governatore, prof. Ceriscioli, e quindi voleva piazzare anche in Provincia una sua pedina, controllata direttamente dal direttorio al potere... ma talvolta, come dice il proverbio, le ciambelle non riescono con il buco... e così è stato!   

Paolo D'Arpini


domenica 28 agosto 2016

Treia – Dopo il terremoto del 24 agosto 2016 occorre pensare alla prevenzione ed alla messa in sicurezza degli edifici


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Premesso che tutti sappiamo che i terremoti non si possono prevedere e tanto meno prevenire (a parte l'opinione suffragata o meno - non so - da prove, che alcune attività antropiche potrebbero favorire l'insorgenza di terremoti), dopo l'ennesimo sisma, durante il l quale casualmente, mi sono trovata coinvolta, mi sono fatta alcune domande.


In quella famosa notte del 24 agosto 2016, alle 3 e 36 circa, mi trovavo a Treia ed ho sentito il letto ballare di brutto, dopo aver udito vibrare i vetri della finestra della camera. Intanto che lo spavento in me cresceva, pensavo; "Quando smetterà? Crollerà il soffitto sopra di noi, seppellendoci? Dove sarà l'epicentro?" Dopo alcuni secondi la terra ha smesso di tremare, ma io, incapace di riaddormentarmi, ho sentito bene, anzi meglio, la seconda scossa, più lieve.

Questo racconto è niente a confronto di chi avrà vissuto il sisma più in prossimità dell'epicentro, ma per me era la prima volta.

Dall'indomani su internet ed in particolare su facebook ho cominciato a leggere reazioni di una violenza incredibile, contro lo Stato, le Regioni, gli enti pubblici in genere, gli enti o i privati che stavano chiedendo offerte pro-terremotati. Gli enti pubblici sono accusati in primis di non fare prevenzione e quindi di non aver evitato la catastrofe; in secundis che i soccorsi hanno ritardato ad arrivare, poi che quelli che raccolgono i fondi sono tutti truffatori, che ingiustamente le forze dell'ordine impedivano l'accesso alle zone colpite a chi (privati) voleva raggiungerle per portare aiuti.

Tutte cose già viste e già lette e già sentite.

Avendo sentito le scosse mi sono fatta una domanda che molti che in quel momento erano nella mia situazione si saranno fatti: ma se un sisma della medesima intensità avesse il suo epicentro proprio qui, dove ora io sono, cosa succederebbe alla mia casa e a me che ci sono dentro?

Ritornando al discorso iniziale: questa prevenzione di cui tanto si parla e che tanto si invoca, in che cosa dovrebbe - potrebbe consistere? Conoscendo già la sismicità delle varie regioni d'Italia (che però a volte è stata fallace, vedi sisma dell'Emilia Romagna del 2012), non sarebbe il caso di fare perizie sul patrimonio edilizio almeno dei Comuni a maggior rischio sismico, sia degli edifici pubblici ma anche dei privati? Quanti morti dobbiamo ancora piangere? Mi consola la notizia che Norcia, un comune umbro già toccato dal sisma umbro del 1997, dove erano stati fatti vari interventi di consolidamento, in questa occasione, nonostante fosse a soli 17 km in linea d'aria da zone ben più colpite, non ha avuto danni.

Allora si può mettere in sicurezza gli edifici! Perché  non lo facciamo SUBITO? 

Non ci sono soldi? Ma i soldi per queste cose SI DEVONO TROVARE! Non è possibile che si trovino i soldi per le armi, soldi per mantenere e rifornire l'esercito, ecc.ecc. e non soldi per fare veramente la prevenzione per il rischio sismico! Non so chi dovrebbe - potrebbe pagare, ma credo che anche i privati, se vedessero l'intervento con buona volontà degli enti pubblici, sarebbero disposti a collaborare per uno scopo così importante!

Quello che mi lascia dubbiosa è che non so se ci sono delle competenze tali da dare una certa garanzia di correttezza della valutazione, ma, ripeto, la esperienza di Norcia mi fa ben sperare. 

Spero che il Comune di Treia, ma anche gli altri Comuni interessati anche se lievemente da questo ultimo sisma, si sveglino e pensino ad attuare un programma di valutazione dello stato del patrimonio edilizio e di interventi di messa in sicurezza. Parlo anche di strade, parcheggi e infrastrutture utili alle eventuali emergenze. Il Comune o l'ente pubblico comunque dovrebbe essere "coadiuvato" da comitati di semplici cittadini per far si che il programma  sia portato avanti veramente in trasparenza, correttezza e onestà.

Caterina Regazzi

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Vicepresidente del Circolo Vegetariano VV.TT.
e Aderente al Comitato Treia Comunità Ideale


sabato 27 agosto 2016

Treia, 27 agosto 2016 - Le ferite del terremoto si scoprono dopo...




Il 24 agosto 2016, primo giorno del terremoto, aveva prevalso l'ottimismo per essere scampati al pericolo. Qui a Treia non ci sono state vittime e questo già sembrava un risultato incoraggiante (vedi: http://treiacomunitaideale.blogspot.it/2016/08/terremoto-del-24-agosto-2016-treia-se.html)

Poi, anche in seguito a successive scosse ed a una indagine più accurata, sono state scoperte numerose crepe in diverse abitazioni, in alcune talmente gravi da essere dichiarate inabitabili, in conseguenza a ciò  il Comune ha dovuto allestire un campo tenda in contrada San Lorenzo per ospitare gli sfollati. 

Risultati immagini per treia danni terremoto

Le chiese ed altri luoghi pubblici sono stati chiusi per controlli sulla stabilità, dopo la caduta di calcinacci e pezzi di cornicioni, tant'è che un matrimonio che doveva svolgersi ieri l'altro al santuario del SS. Crocifisso è stato celebrato all'aperto. 

Anche la cattedrale è chiusa al culto in attesa di ispezioni tecniche e così anche altri luoghi. Ad esempio degli amici che erano venuti a trovarci durante i giorni del terremoto e desideravano visitare le strutture storiche sono stati avvisati dalla Proloco che ogni visita è  interrotta per accertamenti sulla sicurezza degli edifici. 

Persino le campane tacciono e questo silenzio "suona" strano qui a Treia. 

Ci auguriamo che presto la vita sociale e culturale e religiosa possa tornare alla normalità. 

Paolo D'Arpini




P.S. Per segnalazioni danni strutturali agli edifici si può telefonare all'ufficio comunale preposto (tecnico Foglia): 0733/218701


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Video collegato: https://www.youtube.com/watch?v=nzxJEaEJCsg

mercoledì 24 agosto 2016

Terremoto del 24 agosto 2016 - Treia se l'è cavata con pochi danni ed un po' di paura


Treia colpita duramente dal terremoto - Picchio News - Il giornale ...
Treia. Via Montegrappa  resti di un cornicione caduto  

Il 24 agosto 2016, era ancora buio, saranno state le 4, abbiamo sentito scuotere il letto in due scosse ravvicinate. Pensavo lì per lì che fosse la cagnetta Magò che si grattava e che sbatteva sulle gambe della rete, poi ha telefonato Valeria, la cugina di Caterina, per sapere come stavamo e così ho realizzato che le scosse erano dovute al terremoto. Dopo un po' ha telefonato anche mio figlio Felix da Calcata. Abbiamo scoperto che l'epicentro del sisma è stato a Rieti, spero che nessuno dei nostri amici della Sabina abbia subito danni. Tra l'altro sembra che anche in alcune zone delle Marche ci siano stati crolli e vittime. Con Caterina abbiamo  riflettuto su  come nella vita tutto è caduco e non si sa mai quel che può succedere... 

Stamattina presto, visto che non avevamo dormito come al solito, siamo andati a far colazione al solito baretto. Già per la strada abbiamo incontrato diverse persone che commentavano i fatti, ognuno sembrava volesse riferire la sua esperienza del terremoto. Da parte nostra avevamo poco da lamentare, solo qualche sportello aperto, un po' di polvere caduta dal soffitto, qualche libro spostato in libreria.  Giunti  in piazza abbiamo notato qualche crepa sui muri esterni dell'Accademia Georgica, soprastante il baretto di Giovanna,  lei era lì a scopare attorno ai tavoli  e ci ha raccontato della sua fuga notturna, con tutta la famiglia sono saliti in macchina e si sono allontanati dal paese per paura che qualche cornicione pericolante si staccasse e piombasse sulla loro testa. Anche Nazareno sembrava alquanto eccitato e alle 8 era già nella sua bottega fotografica, la sua abitazione si trova a fianco del Mercato Coperto, sotto il Comune,  che in seguito è stato transennato per la caduta di alcuni calcinacci... 

Treia Comunità Ideale - Comitato Civico: Treia – Dopo il terremoto ...

Quando stavamo tornando a casa,  abbiamo saputo che si sono distaccati intonaci anche nella Cattedrale ed in altre chiese sia del centro storico che delle frazioni di Chiesanuova, Passo di Treia e SS. Crocifisso. Ma oltre alla voglia di raccontare le proprie emozioni e disavventure non c'era nulla di grave da riferire. Grazie a Dio Treia se l'è cavata con un  "polverone", nessuna vittima e nessun ferito,   solo  un po' di paura...

Paolo D'Arpini


Treia Comunità Ideale - Comitato Civico: Treia, 28 ottobre 2016 ...

domenica 21 agosto 2016

Treia. Villa Spada: 20 agosto 2016 - Abbiamo ascoltato la musica per una comunità ideale in un luogo ideale


Villa Spada di Treia - Foto di Giuseppe Fioretti

Sabato 20 agosto 2016 io e Paolo siamo stati felici di festeggiare il nostro settimo anniversario d'amore  andando a Villa Spada per una visita guidata e un concerto di arpa celtica e racconti poetici a cura di  Alessandro Catalini e Annalisa Cancellieri (vedi:  http://treiacomunitaideale.blogspot.it/2016/08/treia-villa-spada-20-agosto-2016.html).

Era tanto che desideravo tornare a Villa Spada, c'ero stata da ragazzina in occasione di una manifestazione di cui non ricordo più bene il genere, ricordo solo che c'erano degli amici (ma non mi ricordo neanche chi) che vi suonavano. Sentivo raccontare poi da mia madre che lì ci aveva lavorato il mio bisnonno Germano, " profugo" dal Trentino (Mezzocorona), e sarà stato negli anni '20, a servizio dai "conti" (?) Vanutelli, perché dopo pochi anni uno dei suoi figli, Vittorio, sposò mia nonna Anna e dopo poco nacque mia madre, Gina. Lui morì che mia madre aveva due mesi e quindi non l'ha mai conosciuto, ma questa storia, un po' romantica, un po' paesana, mi ha sempre seguita. Saranno state anche queste storie che mi hanno legato a questo paese, un po' ostico.

La guida per la visita (che visita non era ma semplice racconto, narrazione della lunga e travagliata storia) era una guida d'eccezione: il "nostro" Sindaco, Franco Capponi, che ha fatto un lungo, interessantissimo escursus. Dopo la romantica storia ('800) del proprietario che fece ristrutturare dal Valadier la facciata e visse nella Villa con la sua amata polacca, Natalia, da cui le Polacche di Chopin, subentrò questo Vanutelli, che però la tenne per poco. In seguito divenne addirittura un "campo di concentramento femminile" per 37 donne straniere, spie, prostitute, ecc.che furono alquanto maltrattate, violentate, messe incinte, ecc. finché la Croce Rossa Internazionale si mosse per farlo chiudere. Poi vi furono imprigionati etiopi catturati dal regime fascista, nel '41, dopo l'Expo di Napoli. Uomini, donne e bambini. Molti riescono a fuggire e si mettono con i partigiani. Per alcuni mesi ci fecero base anche americani e polacchi. Credo che dei polacchi furono "ospitati" anche in questa mia casa a Treia. Passata alla fondazione Mastracola viene proposta in donazione al Comune ma non se ne fa nulla (anni '60). Viene data ad un certo Adriano Bettucci che ci fa vari abusi edilizi e muore nel '98. Il Comune allora si propone di acquistarla. Il 15/7/2000 viene venduta ad un privato, ma il Comune esercita il diritto di prelazione. Per 15 anni è stata sotto sequestro per gli abusi edilizi che rendevano nullo un qualsiasi atto di compravendita e purtroppo fece perdere al Comune la possibilità di avere i finanziamenti del dopo-terremoto dell'Umbria.

Questa è solo una piccola parte delle notizie che il Sindaco ci ha dato, mentre sedevamo diligentemente davanti a lui sulla scalinata della Villa.

Annalisa Cancellieri

Era già buio quando ha finito quindi in realtà non abbiamo visto molto, ma quel po' era veramente suggestivo.

Ci siamo spostati per il concerto nel "cerchio dei lecci", il luogo dove i monaci che vi hanno risieduto per un periodo andavano a pregare. Un luogo raccolto, dove l'unico spazio che rimaneva libero era il Cielo.

E lì ha subito avuto inizio il concerto:  
Alessandro Catalini, che cantava e leggeva, e Annalisa Cancellieri, che leggeva, cantava e suonava l'arpa, unico strumento. L'ambiente era illuminato solo da poche candele e torce ed era molto suggestivo. Le persone, noi compresi, si sono dovute sedere a terra, come ai vecchi tempi. Forse un po' scomodi ma in sintonia con la situazione. Musica angelica, suonata e cantata con maestria, veramente incantevole, e adatta al luogo. Ad Annalisa è stato chiesto che testi fossero quelli che leggeva: testi che essenzialmente parlavano di spiriti, di anime che, restando nel luogo, cercano di farsi sentire, di farsi ricordare.

E il luogo ove eravamo, sicuramente di anime ne ha viste e ne sono passate e forse ancora ci accompagnano.

Caterina Regazzi













mercoledì 17 agosto 2016

Treia Comunità Ideale – Proposte in chiave bioregionale per il miglioramento della qualità della vita


A febbraio del 2014, quando a Treia eravamo in campagna elettorale per
l’elezione del sindaco e del nuovo consiglio comunale, consegnammo alle tre
liste civiche in lizza un programma con proposte di vario genere per il
miglioramento della qualità della vita e per lo sviluppo dell’economia
locale.  Allora i tre candidati sindaci accolsero favorevolmente le
proposte dicendosi disponibili alla loro attuazione. Successivamente
reiterammo le richieste, in varie forme, durante vari incontri, soprattutto
in merito a progetti bioregionali di carattere ambientale e di lavoro
alternativo.

Vorremmo ancora una volta suggerire all’amministrazione comunale  in carica a Treia di avviare una serie di iniziative che possano favorire attività  alternative, basate sull’idea bioregionale...  contribuendo così  al bene comune del luogo in cui viviamo.

A Treia bisogna sapere cosa si dovrebbe ma soprattutto cosa si può fare.

Cose assolutamente non trattabili sono: la tutela dell’ambiente, il
rilancio del centro storico, il rilancio del lavoro, l’aiuto allo sport,
alla cultura, all’associazionismo, ecc. Questo perché tali azioni possono
promuovere anche l’aspetto economico legato al turismo di qualità e non
soltanto basato su eventi sporadici che servono a creare fumo negli occhi
per qualche giorno di successo…


Invece di chiedere prestiti per opere inutili e dannose, come è stato fatto
con il progetto dell’attracco meccanizzato (cominciato e rimasto
incompiuto), bisogna dare la caccia ai fondi europei per realizzare opere
effettivamente utili e non solo per attingere a contributi che poi
richiedono comunque ulteriori spese da parte del Comune: deve esistere
una competenza in grado di scovare tutte le possibili elargizioni
di fondi europei, ed ogni ufficio comunale deve lavorare anche per aver
pronti dei progetti da presentare in caso di uscita di bandi.

Il territorio: è il primo bene comune non trattabile, a partire dalla
manutenzione, ci vogliono maggiori investimenti e la collaborazione dei
cittadini riuniti in comitati. Treia è la nostra casa e non si può più
delegare alla sola amministrazione il suo controllo. Il piano regolatore
comunale non deve prevedere il consumo di nuovo territorio vergine.
Promuovere la ulteriore ristrutturazione del patrimonio edilizio privato e
la sua riqualificazione energetica.

Favorire il recupero dei fabbricati rurali anche ad uso abitativo. Basta
fare i bilanci con gli oneri di urbanizzazione. Sgravare dagli oneri di
urbanizzazione chi ristruttura, anche solo dal punto di vista energetico.
Semplificare le pratiche. Con la riqualificazione energetica e le
ristrutturazioni si da lavoro. Portare avanti la tutela del fiume
Potenza in collaborazione con la Provincia e con La Regione Marche. 


Promuovere il lavoro: favorire le imprese  operando
sgravi mirati su tasse e tributi comunali. Accordi con le banche che
garantiscono il credito a imprese che investono. Continuare ad
assicurare il collegamentocampi giochi e campi bocce. 


Mantenere ed implementare l'attenzione sul sistema dei servizi alla persona.
Sburocratizzare l’accesso ai servizi. Favorire il controllo sociale dei
servizi (es. consultazioni popolari da indire regolarmente sul
funzionamento dei servizi e sulle proposte di miglioramento). Garantire la
disponibilità del patrimonio delle case di proprietà comunale anche
favorendo la rotazione di chi ne usufruisce ed il subentro di nuovi
inquilini che ne hanno diritto (su questo sappiamo troppo poco per fare
proposte, non sappiamo neanche se ci sono cosiddette “casa popolari”
assegnate dal comune).

Favorire il collegamento fra proprietari di case sfitte e possibili
affittuari, garantendo il reddito adeguato e sicuro. Favorire la creazione
di comitati di quartiere che consentano la partecipazione e la
rappresentanza di tutti, con incontri, ad esempio, mensili.

Sicurezza: aumentare la presenza della polizia municipale su tutto il
territorio comunale. Utilizzare l’associazione di cittadini volontari che si
occupano di sicurezza e controllo per l' osservazione del territorio
per evitare scempi e rilascio di immondizie nei parchi, etc. 

Riscoperta del senso di comunità. 

Evitare manifestazioni pubbliche notturne,  o di lunga durata,  eccessivamente rumorose e portatrici di degrado urbano. Al contrario favorire manifestazioni culturali che siano riconducibili alla cultura tradizionale del luogo.

Secondo lo studioso bioregionalista Kirkpatrick Sale una comunità
umana in cui l'organizzazione e la comunicazione fra gli abitanti
siano idonee si aggira sui 10000 abitanti, Treia può divenire un esempio di
“comunità ideale”.

Paolo D’Arpini e Caterina Regazzi


lunedì 15 agosto 2016

Da Treia a Porto Recanati - Ferragosto nella spiaggia dei colibatteri (e dei cani)



15 agosto 2016, ferragosto. A Treia era tutto chiuso (come di prassi). Mentre la cara Magò se ne restava da sola a casa (ma solo per una mattinata) io e Paolo ci siamo decisi ad andare a fare una scappata al mare. Abbiamo tradito il solito baretto in piazza  per andare in uno a Borgo lungo la strada. Solito cappuccino bollente per Paolo e caffè per me e due buone brioches.

Porto Recanati, spiaggia libera, con ombrellone e sdraietta mezza rotta, asciugamano, banane di merenda e acqua del rubinetto per l'eventuale sete. Io amo abbastanza il mare (oppure la cosa mi sta scemando con l'avanzare dell'età?) o almeno l'idea che l'aria di mare ed il sole facciano bene alla salute. Un leggero colorito da anche un'aria più sana e ciò non guasta. 

Quindi ora che  sono a Treia in vacanza almeno un paio di volte mi fa piacere andare in spiaggia, quella più vicina di Porto Recanati, e Paolo, che mi vuole bene, mi accompagna. Lui se ne sta tutto il tempo sotto l'ombrellone a leggere (non si leva neanche la camicia), io sto quasi sempre sotto l'ombrellone, ma ogni tanto mi avventuro sul bagnasciuga, calpestando i sassolini che fanno alquanto male e metto i piedi a bagno. 

Veramente di solito faccio anche qualche bagnetto, ma da più voci abbiamo sentito che l'acqua quest'anno in questa zona è particolarmente inquinata (e la spiaggia dove andiamo è subito sotto alla foce del Potenza) e abbondanti sono i Colibatteri. Saranno i soliti depuratori che non funzionano a dovere. Soprattutto dopo che ha piovuto, scarichi mefitici non adeguatamente trattati si riversano in mare. Mi piacerebbe essere smentita, ripeto, parlo di voci di "corridoio treiese", niente di ufficiale.

Oggi per l'occasione ho anche riesumato un originale cappellino cinese a larghe falde che così mi ha protetto dalla bruciatura del nasino.

Comunque, credevamo che essendo ferragosto, sulla spiaggia ci sarebbe stato il pienone ed invece niente di più del solito ed anche pochissimi venditori ambulanti.... ma... quello che non mancava erano i cani! Non li ho contati ma almeno una ventina ne ho visti passare. Grandi (labrador) e piccoli, a pelo raso e pelosi (un pechinese), abbaianti e silenziosi, amanti dell'acqua e idrofobi, allegrotti o mogi mogi.I proprietari erano o giovani coppie o persone più attempate, anche uomini soli che portavano a spasso il loro cagnetto (o era il cagnetto che portava a spasso loro?).

Comunque due considerazioni un po' amare mi viene da fare: non ho visto, nè coi cani, né senza cani, neanche un bambino. Di solito una volta si prendeva il cane per far compagnia al bambino, ora mi pare che a volte, spesso, il cane sia un sostituto del bambino. C'era una coppia che giocava con una coppia di labrador, uno giovane, uno più anziano, non stancandosi mai... Solo una volta lui ha detto ad uno dei due cani: "Dai, Emma (nome che va alquanto di moda anche per le bambine), vai da mamma!" 

L'altro pensiero che ho fatto è che le spiagge libere (almeno quella) è ormai prevalentemente "la spiaggia dei cani". Son convinta che i bambini per fortuna esistono ancora ma chi ha bambini probabilmente vuole delle comodità che in una spiaggia libera non ci sono, ma anche che forse non si fidano, per la loro salute, andare in una spiaggia tanto frequentata da questi animali, belli, ma che sicuramente vi depositano i loro "ricordini".

Del resto, anche passeggiando per Treia, si incontrano diverse persone col cane. Anche noi abbiamo la nostra Magò. Ormai non c'è quasi più famiglia che non abbia o non abbia avuto cani o è in tentazione da prenderne uno.

Segno dei tempi?

Caterina Regazzi



  



Pubblicità canina:
 Every Dog Should Have a Kid

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giovedì 11 agosto 2016

Treia - Villa Spada: 20 agosto 2016 - Concerto di arpa celtica sotto la luna



Treia.  Sabato 20 agosto 2016, la splendida Villa de’ Medici Spada, ospiterà un  suggestivo evento musicale al chiaro di luna.

I partecipanti potranno inoltre godere  di un'interessante visita guidata alla scoperta della storia di questo elegante esempio di architettura neoclassica, opera dall’architetto Valadier.

Alle  ore 20.30 -  Visita guidata alla Villa 

Alle ore 21.30 - Concerto di  “ARPA CELTICA”.  Il misterioso e romantico giardino di Villa Spada,  le note delle corde di un’arpa e la melodia di dolci canti. Un viaggio musicale che vi accompagnerà attraverso leggende e racconti di terre lontane, amori infelici e spiriti inquieti, ripercorrendo la storia di personaggi di fantasia o realmente vissuti, in un’atmosfera suggestiva e ricca di storia. I testi narrati, tratti da famosi romanzi e da cronache e leggende inglesi e irlandesi, inframmezzeranno brani musicali per arpa celtica suonati e cantati da Alessandro Catalini e Annalisa Cancellieri. 

Per assistere al concerto è consigliabile munirsi di plaid, cuscino e torcia luminosa.

Per informazioni e prenotazioni è possibile rivolgersi alla Proloco Treia, tel. 0733-215919

domenica 7 agosto 2016

Treia, 13 agosto 2016 - Pellegrinaggio alla Grotta di Santa Sperandia



Nel calendario illustrato  del 2016, rilasciato dal Comune di Treia, figura anche l'escursione alla Grotta di Santa Sperandia.  Questo ormai tradizionale pellegrinaggio è fissato quest'anno per il 13 agosto 2016 ed è  una ricorrenza alla quale gli amanti della natura e del panorama non possono mancare.
Ci troveremo alle ore 10.30 del 13 agosto 2016   sotto la Porta Montegrappa, a fianco della Fontanella delle Due Cannelle,  per partire alla volta di San Lorenzo, località di Treia verdeggiante e selvatica, con piante tipiche. Con l’auto si sale pian piano per ammirare le vedute che si godono da quella strada che s'inerpica dolcemente ma inesorabilmente con curve che ad ogni svolta lasciano intravedere un paesaggio via via sempre più aspro, con una vegetazione che vira verso la macchia mediterranea e un terreno sempre più roccioso.
Lì si possono trovare piante difficili da vedere altrove: elicriso, ginepro, leccino, centaurea minore (Centaury dei Fiori di Bach), corniolo, un tipo di cardo viola e spinoso e tante altre.
Se ci sarò tempo a sufficienza faremo anche una prima escursione alla Roccaccia, vestigia di un antico castello anche per ammirare la vista mozzafiato che c’è in fondo al percorso. Se sarà sereno si intravederà il mare.
Poi ci attenderà la discesa e  giunti in fondo si potrà stare un po’ in raccoglimento per finire con  un semplice picnic con il cibo vegetariano che ognuno avrà portato. 
Ad una passata edizione aveva partecipato anche un operatore di TV Centro Marche, il quale ha realizzato un bel documentario, in cui si parla delle attività del Circolo vegetariano VV.TT  e si vedono begli scorci panoramici.  L’operatore  ha ripreso parte dell’evento ed ha anche fatto una breve ma intensa intervista.  Ringraziamo Federico Fioranelli per averlo registrato e postato su You Tube.
Paolo D'Arpini e Caterina Regazzi
La manifestazione è gratuita - Info e prenotazioni: 0733/216293 - circolovegetariano@gmail.com

giovedì 4 agosto 2016

Treia, 10 agosto 2016 – La notte di San Lorenzo sotto una buona stella, con musica e poesie, in Contrada San Lorenzo di Treia



Anche quest'anno  trascorriamo la Notte di San Lorenzo a guardar le stelle, sperando che i nostri desideri per un mondo migliore vengano esauditi. Saremo a Treia, in contrada San Lorenzo e sotto la volta stellata ci sarà musica e poesia. Sì, perché proprio il 10 agosto 2016 la Banda musicale di Treia ha organizzato una fantastica manifestazione culturale.

Il programma della serata me lo ha illustrato Paolo Damiani, il presidente dell'ente bandistico treiese: “La prova d'orchestra si terrà nel tardo pomeriggio in loco ma lo spettacolo vero e proprio inizia alle ore 22 con l'esibizione degli studenti suonatori Iuniores che vengono da vari paesi del circondario e si uniscono ai nostri ragazzi in un concerto corale.  La Banda di Treia inizierà a suonare verso le ore 23, quando le stelle saranno ormai alte nel cielo e speriamo che ve ne siano tante di cadenti. Dopo il concerto bandistico saliranno sul palco i poeti marchigiani della Compagnia Teatrale "La bottega delle Ombre" che esprimeranno a turno i loro versi appositamente creati per l'occasione...”

Caterina ed io saremo presenti alla manifestazione ed invitiamo a partecipare anche tutti gli amici di Treia e viciniori. 

Paolo D'Arpini


Post Scriptum: 
Durante quella settimana di agosto al Circolo vegetariano VV.TT. si tiene la settimana della convivialità e dell'accoglienza bioregionale con vari eventi matristici, fra cui il pellegrinaggio alla grotta di Santa Sperandia che si svolge il 13 agosto 2016 (Vedi: https://circolovegetarianotreia.wordpress.com/2016/05/16/treia-dal-13-al-15-agosto-2016-il-circolo-vegetariano-vv-tt-dedica-tre-manifestazioni-al-femminino-sacro/). 
Con partecipazione gratuita.
Info. 333.6023090 - 0733/216293


Qui di seguito alcune informazioni sulla tradizionale notte di San Lorenzo:

SCIAME DI STELLE: "NON SON LACRIME MA SEMI DI VITA..."

Tutti noi quando eravamo bambini, e forse anche da adulti, aspettavamo la notte del 10 Agosto per esprimere quei desideri che non potevamo apertamente manifestare, affidandoli alle scie luminose.

Sciame di stelle: "Non son lacrime ma semi di vita..."Sciame di stelle: "Non son lacrime ma semi di vita..."


Tutti noi quando eravamo bambini, e forse anche da adulti, aspettavamo la notte del 10 Agosto per esprimere quei desideri che non potevamo apertamente manifestare, affidandoli alle scie luminose. Le famose stelle cadenti della notte di San Lorenzo.


Nella mitologia cristiana questa data è legata al martirio del santo, che dal III secolo si dice sepolto nell’omonima Basilica a Roma. La leggenda narra che le stelle cadenti siano le lacrime del martire versate durante il suo supplizio, che vagano in eterno nei cieli, e scendono sulla terra, soltanto nel giorno in cui Lorenzo morì, creando così un’atmosfera del tutto magica.

In questa notte infatti, si crede, si possano avverare i desideri di chi con il naso all’insù aspetta di vedere una stella cadente mentre si pronuncia una filastrocca che così recita: “Stella, mia bella stella, desidero che…”, e sognando come in una fiaba si attende che l’evento desiderato si avveri e verifichi durante l’anno. Ma la tradizione magica delle stelle cadenti è ben più antica.

I cristiani si inventarono la figura di San Lorenzo traendola dalla Divinità etrusca Acca Larentia, poi acquisita dai Romani, un tempo: Madre Terra, poi: Sacra Prostituta (che si prostra ), protettrice di plebei e della fertilità dei campi, era assimilata a Fauno e Lupesco. Da Larentia a San Lorenzo il passo è brevissimo.

Dal che se ne deduce che le celebrazioni del 10 agosto risalgono alle divinità fecondative che, oltre all'aspetto femminile di Acca Laurenzia, sono identificate nel maschile: Priapo (anche detto: Pan, Dioniso, Luperco, Inu, Fauno). Le Falloforìe, erano festeggiate il giorno dello Sciame meteorico annuale, come simbolo della pioggia del seme fecondatore che cade sulla terra.

Nel “De cupiditate divitiarum”, Plutarco così ci illustra la processione in onore del Gran Dio Priapo del 10 di agosto e giorni seguenti: "In testa è portata un’anfora di vino misto a miele, ed un ramo di vite. Segue un altro processionista con un cesto di fichi. Infine, le Vergini portatrici del fallo gigantesco col quale erano irrorati i campi". In Grecia, invece, le processioni col fallo terminavano con una pioggia di acqua mista a miele e succo d’uva indirizzata verso i campi, quale eiaculazione del seme primordiale, origine della Vita.

di Paolo D'Arpini