mercoledì 30 maggio 2018

Treia. Resoconto del Consiglio Comunale del 29 maggio 2018


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Il 29 maggio pomeriggio, con tutta la confusione che stiamo vivendo in questi ultimi giorni, in seguito alla forte incertezza sulla formazione di un nuovo governo, che tarda a venire, mi sono recato all'ex Ipsia dove era programmato il Consiglio Comunale con vari punti, forse troppi, da discutere all'ordine del giorno.

La seduta è iniziata alle 17.45, con un certo ritardo sulla tabella di marcia, e nel frattempo i presenti, a capannelli e mescolati senza reticolati di categoria, si sono sfogati a parlare della situazione nazionale. Mentre si stava lì a “ciaccolare” l'arrivo del sindaco ha interrotto i convenevoli e quindi è iniziato il consiglio senza ulteriori indugi. Come al solito il pubblico vero e proprio era molto ristretto, 3 signore supporters della lista “Uniti per Treia”, qualche impiegato comunale e dopo un po' anche un paio di carabinieri, nonché il sottoscritto.

Perdonatemi se mi sono dilungato nelle descrizioni preliminari ma a dire il vero l'osservazione dell'ambiente e delle presenze nella sala è un elemento di grande importanza, per me, ed estremamente utile a capire lo spirito che vi si manifesta. Poi è sempre meglio riportare l'umano anche dove sembra che il formalismo debba imperare.

Ma ora passo ai fatti, sarò schematico poiché 5 ore di narrazione sarebbero troppe. Il sindaco, Franco Capponi, ha iniziato con le sue comunicazioni, annunciando anche che il consigliere di minoranza Gagliardini era assente giustificato “per motivi di lavoro”. Il primo intervento è stato quello di Daniela Cammertoni, relativamente alla situazione del mercato settimanale di Treia, che sembra risentire parecchio della crisi. Ella ha chiesto alla maggioranza quali passi intende percorrere per limitarne il lento ma inesorabile impoverimento. Ha risposto l'assessore David Buschittari dicendo che sin dal 2016 era stata avviata una campagna d'ascolto per individuare il miglior modo di soddisfare le esigenze dei posteggiatori e dei commercianti del centro storico. Purtroppo, anche in seguito agli eventi sismici, si è manifestato un calo di presenze anche da parte di diversi operatori ed al momento i posteggi sono ridotti da 50 a 25 (19 per abbandono e 6 per motivi di sicurezza degli spazi). La nuova direttiva Ue/nazionale prevede che dal 2020 gli stalli vengano concessi a mezzo gara pubblica, nel frattempo il Comune pensa di interessare possibili nuovi espositori che coprano i posti vacanti e costituendo una apposita commissione consiliare per coinvolgere maggiori strati della popolazione. Anche il sindaco è intervenuto facendo notare che la crisi dei mercatini rionali è estesa in tutta Italia, non solo a Treia, dovuto all'incremento della grande distribuzione, comunque il Comune cercherà di fare il possibile per la conservazione del mercato settimanale del martedì, anche per motivi di “storia locale”. La Cammertoni, in aggiunta, ha consigliato di ampliare la gamma degli espositori includendo anche hobbisti, artigiani, creativi, etc., nonché diminuendo l'importo della tariffa di partecipazione.

A questo punto si è passati a discutere diversi punti di carattere finanziario, relativi al bilancio 2017, con varianti anche sui capitoli di spesa per il 2018, si è parlato di vari “fuori bilancio”, insomma tutto un discorso contabile che sinceramente -non essendo io un ragioniere- non mi ha entusiasmato un granché. Migliaia di euro di qua, migliaia di là. Un particolare interessante è stato quello relativo al rifacimento della casa del custode di Villa Spada, per ricavarne 4 abitazioni da utilizzare provvisoriamente  per famiglie terremotate, con finanziamento pubblico di 1 milione ed 860 mila euro. 

Su Villa Spada è stato anche illustrato il progetto di sistemazione del giardino, della balaustra, del tempietto, del frontespizio della dimora e delle adiacenze, in modo da rendere almeno il parco usufruibile, visti anche i diversi programmi culturali, cerimonie ludiche e matrimoni che vi vengono svolti durante l'anno. Ed inoltre si prevede l'acquisizione dell'ex Ruter per ricavarne parcheggi e spazio ristoro ed accoglienza, anche in previsione del progetto della ciclovia Valle del Potenza, insomma una hub di sosta e scambio.

Durante varie fasi del Consiglio, a più riprese e con diversi interventi, si è tornato a discutere (pur che l'argomento non era all'ordine del giorno) dei nuovi  poli scolastici, previsti a Passo Treia ed a Treia, qui ci sono stati un po' di battibecchi tra sindaco e consiglieri di minoranza, in merito alla convenienza ed all'opportunità di insediare i nuovi plessi nei luoghi scelti dal Comune. Ma su questo sorvolo poiché già ne ho parlato abbondantemente in passato (vedi: http://treiacomunitaideale.blogspot.com/search?q=plesso+scolastico+treia). Segnalo solo l'intervento della Cammertoni che ha evidenziato come l'allontanamento delle scuole dal centro storico di Treia impoverisca ulteriormente la vita cittadina, già penalizzata da un costante abbandono e dall'invecchiamento della popolazione. Al che il sindaco ha risposto che sono comunque allo studio diverse misure ed azioni culturali per rivivificare la città, non ultime le prossime ristrutturazioni degli edifici pubblici che renderanno di nuovo agibili varie strutture, tra cui la sede Comunale, l'accademia Georgica, le chiese, etc.

Altro tema sollevato è stato quello dell'annunciato invio a Treia di “111 profughi africani” (così dicevano alcuni organi di stampa locali) da parte della prefettura di Macerata. Il sindaco ha obiettato che nessun profugo è atteso, oltre quelli già ospitati, che il numero si riferisce alla capacità di accoglimento da parte delle strutture presenti in città, che appunto sono adatte per circa 120 ospiti o poco più. Di questi una quarantina aderiscono al programma di lavori socialmente utili, organizzati dal Comune, e recentemente l'amministrazione ha imposto al GUS l'acquisto di una ventina di biciclette a “norma”, per gli spostamenti in loco, visto che c'erano stati già due incidenti per l'uso di velocipedi obsoleti, privi cioè di lampeggianti, faretti, catarifrangenti, etc.  La consigliera  Cammertoni ha chiesto al sindaco cosa ne pensasse dei piani di assorbimento SPRAR al che Capponi ha risposto che non sono in previsione poiché tali piani sono condizionati al reperimento di un lavoro per i “profughi” cosa impossibile da ottenere anche per gli stessi giovani di Treia. Comunque il gruppo Uniti per Treia ha  presentato una interrogazione sul tema dei “migranti”, già il 24 u.s., che verrà inserita nell'ODG del prossimo Consiglio comunale.

Approfittando della presenza in aula del maresciallo comandante della Stazione CC e di un suo sottoposto, da parte dell'amministrazione e delle minoranze sono stati fatti i complimenti alle forze dell'ordine, anche in previsione della Festa del 2 giugno e di quella del 5 giugno, per l'opera meritoria da queste svolta per il contenimento dei crimini in città. L'amministrazione ha ricordato l'accordo con la Prefettura sul Controllo del Vicinato, con 40 volontari che gettano un occhio su movimenti sospetti, con il risultato che gli atti di delinquenza sono diminuiti dal 2015 ad oggi a soli 129 nel corso del 2017, essenzialmente piccoli furti, truffe e reati minori. D'altronde i componenti operativi della Stazione CC sono solo 6 (tra poco diminuiranno a 5 per un imminente pensionamento) e i finanziamenti governativi relativi alla sicurezza sono in continua diminuzione per cui bisogna cercare di creare una collaborazione efficiente fra tutti i cittadini in modo da evitare malcontenti e timori. I carabinieri di Treia stanno facendo il massimo delle loro possibilità per mantenere l'ordine ma è necessario un coordinamento sempre più effettivo tra le forze di vigilanza comunali, quelle di polizia e del Controllo di Vicinato. Insomma i cittadini debbono essere uniti e solidali tra loro.

Il consigliere di maggioranza Spoletini ha ricordato l'opera svolta dalla coop. La Talea, da lui presieduta, per il recupero di condannati a lavori socialmente utili che sono stati integrati nelle attività agricole e di assistenza e sembra che si avviino verso una reintroduzione nella società, essendo stati riabilitati. Da qui non poteva mancare l'allarme relativo alla propagazione di droghe, alcool e gioco d'azzardo, che in più punti è stato toccato durante il consiglio, soprattutto da parte del gruppo Uniti per Treia, con risposte dell'assessora Alessia Savi. Insomma da più parti si sta operando per mantenere il più possibile sana la società treiese.

Ancora discorsi su variazioni di bilancio per vari progetti, di cui menziono quello  per l'assunzione di un “facilitatore”, avente la funzione di agevolare il coordinamento tra i cinque comuni della Valle del Potenza che si sono consorziati per lo sviluppo collettivo di turismo e mobilità dolce e di cui Treia è capofila. Si è anche parlato dei lavori di miglioramento delle strutture sportive, in collaborazione con la soc. Aurora di Treia, con rifacimento delle gradinate, costruzione di spogliatoi, parcheggi, etc.

Qualche parola è stata spesa sul progetto di ottimizzazione delle procedure legali di cause trascorse ed in itinere anche per evitare perdite e inutili lungaggini. Il segretario comunale è stato incaricato di controllare tutte le pendenze in corso e di cercare soluzioni concordate favorevoli. Non annoio il lettore con la cronaca di tutte le pendenze che vanno dalla reintegrazione di una persona indebitamente licenziata sino alle multe per la mancata pulitura del verde privato, etc. etc. Salto quindi a piè pari tutte le svariate variazioni di bilancio, comprese quelle relative al cimitero e quelle di donazioni fatte al comune.

Ad un certo momento sembrava che dovesse riprendere virulenta la discussione sull'ubicazione del futuro plesso scolastico, prendendo lo spunto dall'utilizzo di aree agricole o di aree già inserite nel Piano Regolatore, ciò a seguito di un intervento del consigliere Michele Palazzesi, controbattuto dal sindaco. Per fortuna il dialogo è stato interrotto e rinviato ad altra sede, non essendo nell'ordine del giorno. Il Palazzesi comunque ha approfittato della parola per annunciare le sue dimissioni da consigliere, per accordi di rotazione nella lista, a lui succederà la giovane avvocatessa Giovanna Matteucci, che è stata accolta con favore dal sindaco, il quale ha gradito l'accrescimento della presenza femminile all'interno del Consiglio. Le donne sono ora ben cinque: Cammertoni, Moretti, Savi, Castellani e la Matteucci. Speriamo diventino ancora più numerose con la prossima amministrazione e speriamo che la partecipazione dei cittadini e l'interesse per la cosa pubblica aumenti sempre più, per il bene dell'intera comunità.

Paolo D'Arpini


Giovanna Matteucci - Nuova Consigliera Comunale di Uniti per Treia



Ordine del giorno:

1 COMUNICAZIONI DEL SINDACO. 

2 INTERROGAZIONE DEL GRUPPO CONSILIARE "IL FUTURO NEL CUORE" RELATIVA ALLA ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DEL MERCATO SETTIMANALE NEL CENTRO STORICO. 

3 LETTURA ED APPROVAZIONE VERBALI SEDUTA CONSILIARE DEL 28 MARZO 2018 (ART. 25 REG. C.C.). 

4 APPROVAZIONE DEL RENDICONTO DELLA GESTIONE PER L'ESERCIZIO FINANZIARIO 2017 AI SENSI DELL'ART. 227 DEL D.LGS. 267/00. 

5 RATIFICA DELIBERA G.C. N. 89 DEL 09/05/2018, ADOTTATA IN VIA D'URGENZA, AVENTE AD OGGETTO "VARIAZIONE URGENTE AL BILANCIO DI PREVISIONE 2018/2020". 

6 PROGRAMMA TRIENNALE LAVORI PUBBLICI 2018/2020 ED ELENCO ANNUALE 2018. APPROVAZIONE VARIAZIONE N. 2. 

7 VARIAZIONE AL BILANCIO DI PREVISIONE 2018/2020. 

8 RICONOSCIMENTO DI LEGITTIMITÀ DI DEBITO FUORI BILANCIO E PROVVEDIMENTO DI RIPIANO AI SENSI DEGLI ARTT. 193 E 194 D.LGS. N. 267/2000. VARIAZIONE DI BILANCIO. 

9 APPROVAZIONE DEFINITIVA VARIANTE PARZIALE AL PRG 2016 A SEGUITO DELL'ACCOGLIMENTO DELLE CONTRODEDUZIONI. 

10 APPROVAZIONE DEFINITIVA VARIANTE PIANO ZONIZZAZIONE ACUSTICA A SEGUITO DELL'ACCOGLIMENTO DELLE CONTRODEDUZIONI ALLA VARIANTE AL PRG. 

11 APPROVAZIONE DEFINITIVA VARIANTE AL PRG PROGETTO SPOGLIATOI DEL CAMPO SPORTIVO DI TREIA CAPOLUOGO. 

12 APPROVAZIONE ELENCO DEFINITIVO E RELATIVA PERIMETRAZIONE CATASTO INCENDI BOSCHIVI. 

13 ACQUISIZIONE AL PATRIMONIO IMMOBILIARE DELL'ENTE DI UN FRUSTOLO DI TERRENO SITO IN TREIA TRAMITE DONAZIONE DA PARTE DELLA SOCIETA' POLTRONA FRAU S.P.A. 

14 ADESIONE AL MANIFESTO DEI SINDACI PER LA LEGALITÀ CONTRO IL GIOCO D'AZZARDO. 

15 MODIFICA COMPOSIZIONE COMMISSIONI CONSILIARI PERMANENTI 2014/2019. 

16 INDIVIDUAZIONE DEGLI ORGANI COLLEGIALI INDIPENSABLI PER LA REALIZZAZIONE DEI FINI ISTITUZIONALI PER L'ANNO 2018. ART. 96 DEL TUEL 267/2000. 

17 ORDINE DEL GIORNO RELATIVO ALL'INCREMENTO ORGANICO DELLA LOCALE STAZIONE DEI CARABINIERI. 

domenica 27 maggio 2018

Treia, 2 giugno 2018 - Ricorrenza della fondazione della Repubblica Italiana e Sagra del Calcione a Treia

Treia. Piazza della Repubblica gremita di gente
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Il 2 giugno ricorre la fondazione della Repubblica Italiana. Per i treiesi la data si pone all'interno  della Sagra del Calcione, che inizia il 1° e termina il 3 giugno 2018,  e qui una precisazione è necessaria non si stratta del “calcione” ai politicanti corrotti che hanno mandato in malora  la nostra Repubblica bensì di una specialità culinaria locale, una specie di raviolo agrodolce biscottato farcito di ricotta e pecorino. 
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Ma con queste premesse non voglio sminuire l’evento che ha contribuito a modificare radicalmente la struttura dello stato, anzi, ho persino fatto un oroscopo sul tema… (vedi: http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=oroscopo+integrato+e+semplificato+della+repubblica+italiana).
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Scriveva Lidia Menapace: “…Per un 2 giugno veramente repubblicano ed ecologico… occupiamo pacificamente gli spazi di verde e, rammentando che Convivio e Simposio sono parole solenni e cariche di tradizioni filosofiche e sapienziali illustri, stendiamo tovaglie, portiamo tavoli e imbandiamo, per consumarli insieme, seduti a terra, i cibi della nostra tradizione culinaria, annaffiati da vini conformi…”. 
Paolo D'Arpini

01 Pagina Brochure Sagra del Calcione 2018 cmyk
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sabato 26 maggio 2018

Campagna per la libertà di allattamento al seno


Cosa può fare una mamma per difendersi, quando le viene chiesto di andar via da un luogo pubblico mentre nutre e soddisfa un’esigenza così importante e vitale per un bimbo? È davvero sempre possibile e giusto limitarsi ad allattare tra le mura domestiche? Apposite aree per prendersi cura dei nostri piccoli sono sempre a nostra portata? Davvero una mamma deve preoccuparsi di turbare, provocare o schifare chi si trova attorno a lei mentre sta allattando?

Cacciare una madre che allatta, farla sentire fuori luogo, insinuare in lei il dubbio che stia facendo qualcosa di riprovevole è un insulto alla maternità, alle donne e alle famiglie.
Spesso viene chiesto alle madri di andare ad allattare altrove o di coprirsi durante questo atto naturale, poiché considerato indecente agli occhi di alcune persone che potrebbero sostenere l’allattamento in pubblico come un “atto osceno”.

Il modo più naturale per un bambino di ricevere nutrizione è attraverso l'allattamento al seno. Chi sceglie questa prassi naturale, come raccomandato anche dall’OMS, deve poterlo fare ovunque, anche in un ristorante, in un bar, su una panchina o in un ufficio pubblico. La maggior parte degli Stati difende questo diritto naturale, in qualsiasi momento possa essere necessario, già per il semplice concetto che negare ad un bambino il diritto di essere nutrito è inaccettabile. Le esigenze di un bambino non possono essere accolte solo in ambienti privati né tanto meno sono sempre prevedibili.

La cronaca ci riferisce di numerosi casi di discriminazione e di violazione delle leggi. Sono tantissime le mamme che sono state cacciate da locali, negozi o luoghi pubblici, perché stavano allattando il proprio bambino.

OBIETTIVO DELLA PETIZIONE: Un disegno di legge per un diritto.
Abbiamo bisogno di 50.000 firme!
Attualmente, in virtù della direttiva dell’OMS-UNICEF tesa a favorire e sostenere l’allattamento, la legge italiana ed il Ministero della Salute incoraggiano l’allattamento materno ma non vi è alcuna legislazione che si applichi a tutela delle donne che allattano in ambienti pubblici.
L’allattamento è un diritto delle madri e dei loro bambini che viene tutelato dallo Stato e dalle sue leggi: dunque, qualsiasi comportamento che sia offensivo e discriminatorio nei confronti di una madre che allatta è illegittimo. La cronaca, invece, ci riferisce di numerosi casi di discriminazione e di violazione delle leggi. Sono tantissime le mamme che sono state cacciate da locali, negozi o luoghi pubblici, perché stavano allattando il proprio bambino.
La maggior parte degli Stati difende questo diritto naturale, in qualsiasi luogo o momento avvenga, già per il semplice concetto che è inaccettabile negare ad un bambino il diritto di essere nutrito. Le esigenze di un bambino non sono prevedibili e tanto meno possono essere relegate in spazi non adeguati o addirittura nelle toilette.
Queste “repressioni” devono essere messe al bando o, meglio ancora, sanzionate dalle leggi. Si tratta di norme specifiche che in Italia mancano.


I DATI
In Italia i dati riguardanti i disagi dell’allattamento in pubblico, raccolti attraverso un questionario su territorio nazionale, rivelano che:

  • il 31% delle donne ha vissuto atti discriminatori durante l’allattamento in luoghi pubblici; 
  • I centri commerciali, i ristoranti, i giardini, gli ambienti medico-sanitario sono i luoghi dove si registrano maggiori discriminazioni;
  • Le città con la più alta incidenza di discriminazioni sono: Roma, Torino, Verona, Treviso.
LA NASCITA DELLA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE
I continui episodi hanno creato solidarietà tra le mamme che hanno vissuto un’esperienza di discriminazione allattando in un luogo pubblico dando, tra l'altro, il coraggio ad altre mamme di denunciare episodi simili spesso non rivelati per paura, pudore e dignità. Le mamme si sono così organizzate e riunite in un gruppo informale per sostenere un atto naturale riconosciuto dalle maggiori organizzazioni internazionali e chiedendo una risposta unitaria da parte delle istituzioni italiane.
Per questo motivo è nata anche una petizione on-line affinchè sia prevista una legge specifica che difenda e che integri un’azione giuridica contro chiunque violi tale diritto per le madri e i loro bambini. 

Tutte le mamme possono allattare ovunque lo desiderino nell’interesse della salute dei bambini.

IL PRIMO SPORTELLO NAZIONALE DI SOSTEGNO
Cosa può fare una mamma per difendersi, quando viene offesa o le viene chiesto di andar via da un luogo pubblico mentre nutre e soddisfa un’esigenza così importante e vitale per un bimbo?
In occasione della Settimana Mondiale per l’Allattamento Materno (dall’1 al 7 di ottobre 2017) è nato in Italia il primo sportello di sostegno per le madri vittime di discriminazione mentre allattano in luoghi pubblici.
Lo sportello nasce dalla collaborazione tra l’Ass. Culturale Woodoo Star e l’Avv. Mariacristina Petrolo che già rappresenta associazioni nazionali quali IBFAN Italia e MAMI, attive da anni per la difesa dei diritti delle mamme e dei loro bambini e che hanno patrocinato l’iniziativa.
Lo sportello rappresenta così un punto di contatto e informazione per le madri in difficoltà quando decidono di allattare in luoghi pubblici. Si tratta di un traguardo importante perché rappresenta una prima risposta per la tutela dei diritti delle madri e dei loro bambini. L’iniziativa è, inoltre, tesa alla creazione di un vero e proprio vademecum utile alle madri per segnalare le violazioni e i comportamenti scorretti.
Le donne che ne hanno necessità potranno, quindi, inviare la propria segnalazione via email e riceveranno una consulenza legale gratuita scrivendo all’indirizzo ovunquelodesideri@gmail.com


RICORDIAMO CHE:

•  Per L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e per l’Unicef, l’allattamento è un diritto fondamentale dei bambini e delle mamme che devono essere sostenute nella realizzazione del loro desiderio di allattare (http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_250_ulterioriallegati_ulterioreallegato_2_alleg.pdf)
 •  La Commissione parlamentare per l’infanzia ritiene che:
- l’allattamento fa parte del diritto fondamentale alla salute;
- l’atto di allattare costituisce parte essenziale della cura del bambino e contribuisce ad una crescita salutare e ad un sano sviluppo fisico e mentale;
- l’OMS raccomanda l’allattamento fino a che madre e bambino lo desiderano. http://www.parlamento.it/documenti/repository/commissioni/bicamerali/infanzia/24-bis-n2.PDF
• l’UNICEF stima che l’allattamento potrebbe prevenire ogni anno la morte di 1,3 milioni di bambini sotto i cinque anni. 

Riferimenti
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lunedì 21 maggio 2018

Andamento di sistema "sostenibile" e l'esempio del collettivo bioregionale ecologista di Treia



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Come noto, attorno agli anni Ottanta (nel cosiddetto “rapporto Brundtland”) è stato definito “sviluppo sostenibile” (espressione contraddittoria) quello che soddisfa le esigenze dell’umanità presente senza compromettere la possibilità di soddisfare i bisogni delle generazioni future. Tale definizione è decisamente insufficiente e completamente antropocentrica: considera soltanto “i bisogni” della nostra specie come se fosse staccata dal Complesso dei Viventi.

Mi sembra invece molto migliore l’espressione seguente: "L’andamento di un sistema è “sostenibile” se può durare a tempo indefinito senza alterare in modo apprezzabile l’evoluzione del sistema più grande di cui fa parte".  
 Tale definizione è priva di riferimenti antropocentrici e tiene conto della vita (o del funzionamento) dell’Ecosfera, che comprende anche la nostra specie.

Guido Dalla Casa

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Esempio concreto: 


sabato 19 maggio 2018

Treia. Omaggio a Dolores Prato e presentazione del libro ”Un provvisorio stabile, vita segreta di Dolores Prato, scrittrice” di Leandro Castellani



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Dolores Prato a Treia - Montaggio fotografico de "La Rucola"

...debbo ringraziare Edi Castellani, assessore alla cultura di Treia, per avermi donato alcune ore di emozionante spettacolo. Forse sapete già che adoro il teatro di strada, anzi ritengo che sia il solo e vero teatro che meriti questo nome, poiché è “vivente”, non si dispiega su un palcoscenico, in un ambiente ristretto e artificiale, ma in mezzo alla gente, magari gente che passa per caso e nemmeno è consapevole di quel che sta accadendo. 

Beh, almeno io,  la mattina del 19 maggio 2018, circondato da una banda di studenti dell'Istituto Paladini, ero al corrente che quelle scenette  giocate all'aperto un po' fuori del tempo, alle quali assistevo per le vie di Treia, erano rivisitazioni sapientemente dirette dal regista Victor Carlo Vitale di OffTea.

Rivisitazioni di un trascorso vissuto reale di Dolores Prato ri-attualizzato negli stessi luoghi. I costumi vintage, primi novecento, aiutavano però a capire che non si trattava di un vissuto attuale, di oggi, ma di una riedizione del  passato. Ad aumentare il dubbio  dei passanti le facce e la parlata degli “interpreti”, facce treiesi ed inflessioni treiesi, pur se recitate in buon italiano, nella lingua compita e persino forbita con cui Dolores Prato scrisse le sue memorie. La sceneggiata itinerante si è conclusa con la visita al Centro Studi Dolores Prato, dove sono custodite quasi tutte le memorie della scrittrice.

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Treia, teatro comunale - Centro Studi Dolores Prato


Nata a Roma, figlia illegittima (del “peccato”, si diceva un tempo), riconosciuta a stento dalla madre e mai dal padre “avvocato meridionale” e data in “affidamento”, a soli 16 mesi, a certi zii della Bassa Padana ma residenti a Treia, lui prete e la sorella zitella. Tutti personaggi forestieri, direte voi, ed infatti Dolores disse “io non appartengo a Treia, Treia appartiene a me”, per significare la sua accettazione del luogo  non  corrisposta. 

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Dolores Prato a Treia nel  Collegio delle Visitandine


A Treia ci trascorse l'infanzia e la giovinezza e dopo l'uscita dal collegio delle suore Visitandine, in cui era stata rinchiusa per seguire gli studi, se ne tornò a Roma, ove morì nel 1983. Non che la sentisse come sua patria o casa, ma da Roma, territorio neutro, poteva ricordare Treia come lei l'aveva conosciuta senza dover sopportare i cambiamenti inevitabili che la cittadina subì nel corso degli anni. Sia ben chiaro, non cambiamenti ambientali, perché Treia è rimasta architettonicamente qual era, bensì sociali ed umani... 


Leandro Castellani, Franco Capponi e Edi Castellani - Foto di Liliana Palmieri

 Del periodo romano di Dolores Prato se ne è parlato al Teatro Comunale il pomeriggio, a completamento della manifestazione “Omaggio a Dolores Prato”, dove è stato presentato il libro ”Un provvisorio stabile, vita segreta di Dolores Prato” di Leandro Castellani, scritto in collaborazione con Ines Ferri e Filippo Ferrari. E questo  evento sì che possiamo definirlo "teatralmente" classico, pur non intenzionalmente recitato, a parte le ispirate letture della fine dicitrice Morena Oro.

              Morena Oro

Beh, mi piace che a Treia venga ricordata Dolores Prato, che si definì “bastarda integrale, cresimata ma non battezzata”. Essa che non si sentì completamente accettata dalla comunità di Treia, in vita, fu però fatta propria e “accolta” post mortem. Infatti le sue spoglie riposano nel cimitero comunale sotto una bella lapide marmorea, offerta dal Comune in riconoscimento di “chi ha portato Treia nel cuore per l'intera sua esistenza”. Prova ne sia che il suo famoso libro “Giù la piazza non c'è nessuno” fu scritto in tarda età dall'autrice, su pezzetti di carta non datati e poi pazientemente ricollegati e resi consequenziali. 
Sprazzi di memoria...

Paolo D'Arpini


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Al Centro Studi Dolores Prato



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Un momento della performance teatrale di OffTea - Foto di Liana Maccari

lunedì 14 maggio 2018

"Mantienti..." - I comandamenti della felicità contadina

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Mantienti in casa tre grossi pani nella madia, l'acqua fresca del fontanino nel secchio di rame, una donna sempre calda e amica per miracolo d'amore, un po' di vinello brusco per la tua allegria. 

Mantienti la schiena magra e forte per le fatiche di ogni giorno. il piede esperto nel cammino tra boschi e rovi, la fronte chiara e serena chiusa alle rapine degli incubi e degli affanni, un po' di meraviglia fanciulla negli occhi. 

Mantienti la gallina grigia che ti dà uova gaie e rotonde, il suo vispo galletto trombettiere d'albe, una vaccherella quieta per un po' di latte e di formaggio, tre cipolle dolci, un pugno di borlotti d'orto e qualche patata grossa appena tolta dalla terra che cuocia sotto il caldo della cenere. 

Mantienti mite e paziente nella stanchezza che ti rompe i polsi e le ginocchia e trovati conforto e riposo seduto con le spalle contro il muro di casa aspettando che il fuoco del forno ti dia un po' di pane e il cielo un po' di stelle quando fa sera. 

Mantienti un angolo di panca vicino al grande camino dei nonni dove il fuoco racconta favole e faville e gli occhi ti risplendono di nostalgie bambine. Non buttare via la vecchia camicia di tela grossa e mettila, fresca e bianca, quando i soli d'estate e le cicale bruciano la montagna e ti è caro coricarti sotto i faggi dove l'amica ombra dà sempre sonni profondi e avventure di sogni. La vita, in fondo, non è altro che un entrare e un uscire da questi sogni. 

Mantienti in cielo una stella benigna che ti guidi il cammino e, se puoi, un santo in paradiso che ti garantisca un briciolo d'eternità...

Enio Concarotti

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Questo mondo  contadino  verrà evocato e rivissuto durante la manifestazione prevista a Treia il 23 e 24 giugno 2018:   https://www.terranuova.it/Blog/Riconoscersi-in-cio-che-e/Collettivo-Bioregionale-Ecologista

domenica 13 maggio 2018

In difesa della vita umana, anche in caso di "pre-morte" (a cuore battente)


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Cari amici di Treia, nei giorni scorsi ho preso contatto con Nerina Negrello, Presidente della Lega Nazionale contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente.

Ho offerto una nostra/mia collaborazione alla divulgazione delle tematiche che la Lega affronta con sapienza e con coraggio.

Divulgare queste notizie  in una Regione come le Marche, che è ben attrezzata dalle lobby degli espianti-omicidi,  è opera meritoria già soltanto per le informazioni contenute e che pochi conoscono, purtroppo preda di campagne caritatevoli e pseudo-cristiane.


La scomparsa di dodicimila bambini in Italia nel 2014 non ha niente a che vedere con lo spregevole traffico di organi?

Come dicevo a Nerina Negrello, "l'espianto degli organi a cuore battente, oltre ad essere un omicidio sul piano materiale è  un assassinio animico-spirituale: l'uomo è lo spirito, che guida il corpo astrale con la sua personale vibrazione evolutiva che vitalizza organi e tessuti del proprio corpo. Questo fattore vibrazionale contiene in sé il livello evolutivo e la memoria che porterà con sé quando lascerà il corpo e che non può essere scambiata con nessun altro. Fa parte del Karma individuale."

Quando la vita del corpo ha deciso di terminare deve essere rispettata.

Togliendo l’organo, tolgo una parte delle esperienze dell’altro che nulla hanno a che fare con le mie. Sarebbe interessante fare un'indagine sulle percezioni animiche riscontrate da trapiantati nel corso della loro vita.


Comunque sia, vi terrò al corrente degli sviluppi di questo discorso, nel frattempo vi invio due comunicati stampa(nel primo si danno istruzioni per la compilazione della carta vita che ognuno può realizzarsi e nel secondo sono contenute informazioni scientifiche  sulla pratica abominevole che si verifica negli ospedali,scritto dall'esimio Prof. Massimo Bondì, presidente del Comitato scientifico della Lega, un luminare in materia, che in me ha suscitato sdegno ed emozione pensando soprattutto alle vite di tanti che invece potrebbero essere salvate).


Carlo Cruciani
CRiVeO (Centro Ricerche Verità Occultate)
Tanker Enemy.com - Sezione Marche
mob.3200827818



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